Cengia del Sellaro
Panorami superbi e qualche arrampicata divertente
Doveva essere una tranquilla passeggiata per farci gli auguri di fine anno in montagna e così è stata. Ma la voglia di avventura e di esplorazione ha preso il sopravvento e ci ha condotto lungo un tracciato fuori dalle rotte comuni e piuttosto divertente.
La nostra meta di oggi è Monte Sellaro. Ci saremo stati qualche decine di volte, quindi per rendere l'escursione un tantino diversa dal solito decidiamo un punto di partenza meno comune del solito. Lasciamo le macchine in località Santo Stefano lungo la strada che collega la provinciale 263 alla SS92 in direzione San Lorenzo Bellizzi. Il punto di inizio del percorso è il quadrivio prima dell'agriturismo Santa Venere, proveniendo dalla 263. il sentiero sterrrato che parte a destra è abbastanza visibile e piuttosto comodo.
Seguiamo il sentiero sorpassando il bivio per pietra Ferrigna e sbuchiamo infine sulla strada asfaltata alle pendici di Timpa dell'Acqua Rossa. Procediamo lungo l'asfalto in direzione Est fino a quota circa 1000. Da qui attraversiamo l'asfalto alla nostra sinistra e seguiamo una labilissima traccia che ci porterà a fare guadagnare le pendici del sellaro lungo la cresta Nord/Est. La traccia è visibile, di tanto in tanto segnata con qualche segnavia. Ma si vede che è una traccia poco usata, in qualche punto il sentiero si perde, oppure è invaso dalla vegetazione, in qualche altro alberi caduti impediscono il passaggio. Tuttavia si tratta di un sentiero che con qualche attenzione è facilmente percorribile.
Sbuchiamo infine proprio sotto il magnifico sperone del sellaro. Qui la vista è già magnifica. L'enorme pilone che contraddistingue questo versante del massiccio è magnifico. Ed è qui che il nostro percorso prende una piega inaspettata. Piuttosto di virare lungo il sentierino tradizionale che da poco sotto lo sperone si porta alla passo del Sellaro prima e in cima alla vetta dopo, decidiamo di restare sotto le pareti del Sellaro percorrendo la cengia che parte proprio dallo sperone in direzione Nord/Ovest.
La cengia è piuttosto larga, c'è qualche traversino inclinato da affrontare con un minimo di attenzione, ma tutto sommato abbastanza facilmente percorribile. Per contro gli scenari alle nostre spalle sono maestosi e man mano che saliamo, la vista del mare si fa più intensa, e si aprono panorami su tutta la valle del Raganello e sulle Timpe. D'altra parte le pareti alla nostra destra offrono sempre un paesaggio magnifico. Di tanto in tanto sotto le pareti si apre qualche concavità che forma delle meravigliose grotte naturali, i colori variano dal marrone chiaro al rosso scuro, l'ambiente è di rara bellezza.
Poco sotto la cima del Sellaro incontriamo un saltino di diversi metri, ed è qui che decidiamo di arrampicare. Siamo sicuri dell'uscita perché qualche anno prima questa salita era già stata affrontata da Domenico, nostro compagno di avventura e grande conoscitore che da anni percorre queste terre in lungo ed in largo.
Procediamo dunque arrampicando lungo il saltino con difficoltà di 3°/4° grado. Sempre importante porre la massima attenzione, ma ci sono tutta una serie di comodi appigli che con un po' di pazienza ci conducono ad oltrepassare il saltino senza troppe difficoltà.
Da qui si sbuca in una macchia verde in ripida salita verso la cima. Poche decine di metri con panorami magnifici su tutta la valle del raganello. In breve siamo in vetta, in tempo per un brindisi con alcuni amici che troviamo in cima, provenienti dal Santuario di Madonna delle armi.
Per il percorso di ritorno optiamo per il sentiero classico che ci porterà di nuovo allo sperone roccioso ed infine attraverso lo stesso sentierino dell'andata guadagneremo le macchine, non prima di una piccola deviazione a Pietra Ferrigna, cima comoda, facilmente raggiungibile e da cui si gode un bel panorama sulle valli sottostanti.