Da Zarella a Serra Ripollata al laghetto di Macchialonga
Un percorso classico che in inverno diventa pura poesia
Ancora tantissima neve in Sila. Questa volta decidiamo di partire da Zarella, il piccolo villaggio che sorge lungo la strada provinciale 207 oltrepassato il lago di Ariamacina in direzione San Giovanni in Fiore.
Lasciate le macchine all'ingresso del villaggio, lo aggiriamo sulla sinistra. Teoricamente si potrebbe evitare di aggirare il villaggio, ma in qualche occasione nella parte alta abbiamo incontrato alcuni cani non proprio amichevoli, per cui optiamo per tenerci alla larga. L'aggiramento comunque è piacevole, nel bosco ed allunghiamo solo di qualche centinaio di metri, godendo comunque di un tratto in cui i pini sono particolarmente maestosi, molto meglio che passare dritti all'interno del villaggio.
Una volta raccordati al sentiero principale, sentiero 410 del CAI, proseguiamo in direzione Serra Ripollata. La vetta è situata a quota 1682 ed offre panorami fino al lontano massiccio del Pollino. La si raggiunge con un piccolo fuori sentiero una volta arrivati al crocevia per il laghetto di MacchiaLonga poco più in basso.
Il bosco innevato fin qui ci ha protetto dalle intemperie di una tipica giornata invernali, ma una volta in vetta, il freddo si fa sentire alimentato da un vento piuttosto intenso. Riscendiamo dunque verso il quadrivio. Si potrebbe anche scendere verso Macchialonga seguendo la bella crestina di Serra Ripollata in direzione Nord, ma si tratta di una discesa abbastanza ripida che metterebbe a dura prova i nostri sci da escursionismo e le nostre capacità di discesa.
Torniamo dunque verso il quadrivio per poi proseguire in direzione MacchiaLonga come indicato dai cartelli segnaletici. Qui la discesa è più dolce e piuttosto continua e divertente fino all'ingresso del sentiero che porta al laghetto.
Dal varco nella recinzione fino al laghetto è un percorso brevissimo che culmina presso il rifugio di MacchiaLonga proprio sulle sponde del lago. Come spesso accade in questa stagione, il laghetto è interamente coperto dalla neve e forma un tutt'uno con i pianori. Per chi non conosce il posto è difficile persino individuare i bordi del lago.
Lo spettacolo però è eccezionale. E vale la pena restare più di un minuto ad osservare la pace e la bellezza di questo luogo. Consumiamo un veloce pasto ristoratore all'interno del rifugio e riscendiamo per lo stesso percorso dell'andata.
La discesa con gli sci da escursionismo è particolarmente bella, perché una volta scavalcato il quadrivio non ci si ferma praticamente mai fin quasi a Zarella.