Direttissima Monte La Caccia
Luci spettacolari, alti picchi, Loricati che combattono contro la gravità...giornate che non si dimenticano facilmente
Un gruppo non comune!
Febbraio 2024, tecnicamente è inverno. Praticamente, in realtà, le temperature sono da metà Aprile, non c'è neve quasi da nessuna parte. Con queste condizioni, io e Luciano pensiamo che non sarebbe male scegliere una meta più vicino al mare e ci accordiamo per la direttissima di Monte La Caccia. Escursione ambiziosa, per il dislivello impegnativo, ma sicuramente remunerativa per i panorami e l'ambiente che sappiamo incontreremo. Monte La Caccia insieme al Cannitello e Serra la croce compongono le cime dell'Orsomarso che si affacciano su Belvedere marittimo. Si tratta di montagne selvagge, che offrono visuali spettacolari sul mare e su buona parte dell'OrsoMarso a 360°.
Nei giorni precedenti all'escursione ci accordiamo anche con il "capitano" Domenico che, a sua volta, aveva già in mente un'escursione in zona tirrenica. Domenico allarga l'invito e si uniscono al gruppo Mimmo I. ed altri amici di Morano che non conosco ancora dal vivo ma di cui seguo le imprese nei social.
Non è un gruppo "comune". Domenico e Mimmo hanno grande esperienza e, raramente, in loro compagnia, un'escursione attraversa percorsi già esplorati. Molto più spesso si va alla ricerca di nuovi angoli, vecchi tracciati o semplicemente ci si lascia guidare dalla curiosità o dalla voglia di conoscere un territorio. Anche il resto del gruppo è parecchio forte e motivato. Per cui so già che sarà una giornata speciale. Io dal mio canto, farò il meglio possibile, sapendo già che mi dovrò impegnare parecchio per non rallentare il gruppo.
Trifari ed il primo colle
Di buon mattino partiamo dunque dall'abitato di Trifari. Rapidamente raggiungiamo l'imbocco della direttissima, segnato dalla croce posta in prossimità del sentiero tracciato che porta a Serra la croce. Qui abbandoniamo il sentiero e iniziamo la progressione verso il primo colle senza nome che anche il primo punto di riferimento per accedere all'anfiteatro sotto le pareti maestose che formano il Monte La Caccia. La salita è ripida ed impegnativa e, nella prima parte, l'erba alta non rende più agevole il percorso. I miei amici salgono su leggeri e veloci, io seguo mantenendo il passo e risparmiando ancora qualche energia per quello che so verrà dopo.
Raggiungiamo il primo colle e già qui lo spettacolo è maestoso. Sotto di noi si aprono scenari mozzafiato verso il mare, si scorge l'isola di Cirella che ci farà compagnia per tutto il percorso. Le pareti di Monte La Caccia costellate di Loricati si ergono maestose di fronte a noi formando un anfiteatro selvaggio e affascinante. Sarà proprio questo anfiteatro che andremo ad attraversare e risalire in una delle sue creste per raggiungere la cima.
Poco dopo il primo colle ci soffermiamo ad osservare un'imponente monolite dalla forma fallica che si erge alla nostra sinistra. Non percorrevo questo percorso da parecchi anni, ma ricordavo come questo monolite in una qualche misura segnasse una delle tappe di riferimento per l'orientamento in questi luoghi.
Variazioni di percorso
E' più o meno nei pressi del monolite che effettuiamo una prima variazione di percorso. Piuttosto che fiancheggiare le pareti per poi attraversare l'anfiteatro ad una quota più alta, Mimmo propone di rimanere più o meno sulla stessa linea di lvello direzione Sud-Est, andando ad incrociare poi la cresta ovest ad una quota di circa 1270mt. Procediamo dunque in quella direzione.
Il primo punto panoramico è proprio all'incrocio con la cresta che sale da Ovest. Qui ci si affaccia su un costone roccioso da cui spuntano bellissimi Loricati sospesi nel vuoto. Non si sa come questi alberi dalla resilienza infinita possano sopravvivere con le loro radici saldate direttamente nella nuda roccia ed i loro rami protesi verso gli strapiombi che si aprono sotto di loro.
Da qui iniziamo a risalire la cresta Ovest. Quasi l'intera risalita si svolge con piccole arrampicate di secodo e terzo grado su roccia. Io che una roccia non sono, tiro fuori la picozza e pur non essendoci neve, dove necessario la pianto ben salda nel terreno a farmi da sicura. Ci sono tutte le prese, nessuna delle arrampicate è particolarmente complessa, ma sotto i miei piedi di tanto in tanto si aprono pendii decisamente ripidi, ed una sicurezza in più è sempre la benvenuta. La salita comunque e bella e divertente e di tanto in tanto si aprono panorami fantastici sul mare, su Cirella sulla Montea sul Faghitello e sul Cannitello. In lontananza si scorgono #La Mula ed il #Pellegrino.
La vetta
Questo pezzo di risalita su roccia termina circa a quota 1540. Poco più su, attraversando un tratto boscoso si giunge all'ultima ripida salita che ci porterà alla quota di 1744 metri che segna la cima di Monte La Caccia. Qui si può scegliere. Io e Mimmo I. seguiamo un tracciolino agevole, Mimmo per scelta, io per sfinimento :) che ci porterà ad uscire su un'anticima a quota circa 1700, gli altri vanno su diritti attraverso un canalino che li porterà direttamente in vetta.
In vetta meritato riposo! Panino, sosta prolungata, ci godiamo l'immenso panorama, le temperature miti ed il piacere della compagnia.
La discesa e la sorgente del pino!
Per la discesa scegliamo di tornare indietro più o meno dalla stessa via dell'andata, invece di percorrere il sentiero ufficiale che porta a Serra la Croce. Eviteremo, ovviamente il tratto roccioso. L'obiettivo questa volta è cercare una sorgente segnata sulla carta topografica ma che ancora nessuno di noi ha visto. Torniamo giù dunque dallo stesso tracciato percorso da me e da Mimmo, ma questa volta viriamo ad Ovest e rintracciamo la sorgente più o meno a quota 1530. Anche qui ci soffermiamo per qualche tempo, dedicando qualche pensiero a questa sorgente e all'uso che se ne è fatto nel tempo.
Infine per l'ultima parte di percorso decidiamo di mantenere direzione Ovest, discesa ripidissima ma remunerativa, con il mare di fronte e le luci del sole man mano ad abbassarsi verso il tramonto. Attraversiamo, con attenzione, un paio di canalini per poi chiudere l'anello a quota circa 1300.
Come da previsioni, con questa compagnia e con questi ambienti spettacolari, non poteva che essere una giornatona, vissuta in mezzo ad alcune delle montagne che amo di più, ed in ottima compagnia. Una giornata che non dimenticherò facilmente.